Avvento-Natale 2016
Chiunque tu sia, cristiano, ateo, musulmano, sikh, troverai questo foglio nella cassetta postale in mezzo ad una montagna di dépliants pubblicitari, bollette, avvisi... Prima di buttare, accogli almeno il nostro cordiale saluto. Ti vogliamo bene. Se poi ti incuriosisci, leggi questo racconto che ti dedichiamo.
QUANDO UN BACIO CAMBIA LA VITA. (Apri la versione PDF)
C'era una volta un vecchio che non era mai stato giovane. In tutta la sua vita, in realtà, non aveva mai imparato a vivere. E non avendo imparato a vivere, non riusciva neppure a morire. Non aveva speranze né turbamenti; non sapeva né piangere né sorridere. Tutto ciò che succedeva nel mondo non lo addolorava e neppure lo stupiva. Passava le sue giornate oziando sulla soglia della sua capanna, senza degnare di uno sguardo il cielo che il Signore ogni giorno puliva, anche per lui, con la soffice bambagia delle nuvole. Qualche viandante lo interrogava. Era così carico d'anni che la gente lo credeva molto saggio e cercava di far tesoro della sua secolare esperienza.
«Che cosa dobbiamo fare per raggiungere la felicità?» chiedevano i giovani.
«La felicità è un'invenzione degli stupidi» rispondeva il vecchio.
Passavano uomini desiderosi di rendersi utili al prossimo. «In che modo possiamo aiutare i nostri fratelli?» chiedevano.
«Chi si sacrifica per l'umanità è un pazzo» rispondeva il vecchio, con un ghigno.
«Come possiamo indirizzare i nostri figli sulla via del bene?» gli domandavano i genitori.
«I figli sono serpenti - rispondeva il vecchio - Da essi ci si possono aspettare solo morsi velenosi».
Anche gli artisti e i poeti si recavano a consultare il vecchio: «Insegnaci ad esprimere i sentimenti che abbiamo nell'anima».
«Fareste meglio a tacere» brontolava il vecchio.
Poco alla volta, le sue idee maligne e tristi influenzarono il mondo. Dal suo angolo squallido, dove non crescevano fiori e non cantavano uccelli, il vecchio malvagio faceva giungere un vento gelido sulla bontà, l'amore, la generosità che, investiti da quel soffio mortifero, appassivano e seccavano.
Tutto questo dispiacque molto al Signore che decise di rimediare. Chiamò un bambino e gli disse: «Va' a dare un bacio a quel povero vecchio».
Il bambino obbedì. Circondò con le sue braccia tenere e paffute il collo del vecchio e gli stampò un bacio umido e rumoroso sulla faccia ru-gosa. Per la prima volta il vecchio si stupì. I suoi occhi torbidi divennero di colpo limpidi. Perché nessuno lo aveva mai baciato. Così aprì gli occhi alla vita e poi morì, sorridendo.