UN RACCONTO PER INCOMINCIARE… (Apri la versione PDF)
Un turista si fermò, per caso, in un villaggio immerso nella campagna. La sua attenzione fu attirata dal piccolo cimitero. S'incamminò lentamente in mezzo alle lapidi. Cominciò a leggere le iscrizioni. La prima: Giovanni Tareg, visse 8 anni, 6 mesi, 2 settimane e 3 giorni. Un bambino così piccolo seppellito in quel luogo. Incuriosito, l'uomo lesse l'iscrizione sulla pietra di fianco, diceva: Denis Kalib, visse 5 anni, 8 mesi e 3 settimane. Una per una, prese a leggere le lapidi. Recavano tutte iscrizioni simili: un nome e il tempo di vita esatto del defunto, ma la persona che aveva vissuto più a lungo aveva superato a malapena gli undici anni. Fu preso da un grande dolore, si sedette e scoppiò in lacrime. Una persona anziana che stava passando gli chiese se stesse piangendo per qualche famigliare. «No, no, nessun famigliare» disse il turista «ma che cosa c'è di così terribile da queste parti per cui tutti muoiono bambini?». L'anziano sorrise e disse: «Non esiste nessuna maledizione. Qui seguiamo un'antica usanza. Quando un giovane compie quindici anni, i suoi genitori gli regalano un quadernetto, come questo qui che tengo appeso al collo. A partire da quel momento, ogni volta che uno di noi vive intensamente qualcosa apre il quadernetto e annota quanto tempo è durato il momento di intensa e profonda emozione. Si è innamorato: per quanto tempo è durata la grande passione? Una, due, tre settimane? E poi... la gravidanza o la nascita del primo figlio? E il matrimonio degli amici? E il viaggio più desiderato? E l'incontro con un amico che non si vedeva da tempo? E così continuiamo ad annotare sul quadernetto ciascun momento in cui assaporiamo l’emozione...Quando qualcuno muore, è nostra abitudine aprire il suo quadernetto e sommare il tempo in cui ha assaporato un sentimento intenso per scriverlo sulla sua tomba, perché secondo noi quello è l'unico, vero tempo vissuto».
QUARESIMA-PASQUA:UN TEMPO PER VIVERE…
Viviamo in ambienti asfittici, facciamo fatica ad esistere e alcuni di noi hanno la tentazione di dire “Ma questa non è vita!”. Giustamente! E’ l’epoca della vita «decaffeinata» - come dice il filosofo ed economista Slavoj Zizek: molte realtà vengono depotenziate della propria caratteristica principale. Esiste così il caffè senza caffeina, la panna senza grassi, la birra senza alcol, la bibita senza calorie, il sesso senza l’altro, tweet e whatsApp senza volti… Per questo abbiamo l’impressione di girare a vuoto. Anche per la nostra comunità? Mai la Chiesa ha avuto così tanti documenti, convegni, Giubilei, siti internet, ma spesso abbiamo l’impressione che le manchi il respiro, che ci manchi il respiro.
Il tempo di Quaresima viene chiamato fin dal secolo VII, con una espressione ardita: “sacramento”. Se la Quaresima è un “sacramento”, cioè un “segno sacro”, ciò significa che è fatta di gesti e parole. Gesù salva così. Non ha fatto solo bei discorsi. Li ha accompagnati con gesti capaci di rivelare il suo mistero. Gesù è colui che «ancor oggi come buon samaritano viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza» (Prefazio Comune VIII).
Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, ama citare le parole di un padre della chiesa del IV secolo; “Voi vi chiedete come mai i giovani crescendo si allontanino dalla Chiesa. Ma è naturale; è come nella caccia alla volpe, dove i cani che non l’hanno vista, prima o poi si stancano, rinunciano e tornano a casa; mentre quei pochi che hanno visto la volpe proseguiranno la loro caccia fino in fondo”. Ed Enzo Bianchi conclude: “Ecco, il problema è far vedere la volpe ai giovani, far conoscere loro Gesù Cristo”. Non solo ai giovani, ma a tutti noi è chiesto questo: conoscere e amare Gesù Cristo, vivere nel quotidiano il suo Vangelo. La Quaresima è proprio per questo un’occasione propizia: è intraprendere un viaggio come Gesù
Luca 4,1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu messo alla prova
E’ un percorso anche per noi incontro al Signore Crocifisso e Risorto; è un grande appello sempre nuovo, scomodo ma promettente, per verificare il nostro essere cristiani sulla Pasqua di Gesù e sul Vangelo:
Luca 9,23 Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua».
Luca 9,28 Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Luca 15,18-20 Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te… Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Intraprendere questo viaggio, rispondere a questo appello ci costruirà, ci darà una nuova forma, la forma di Gesù, ci spalancherà nuovi orizzonti. In particolare la Quaresima è un invito a lasciarci dare un senso di vita e una direzione dalla Parola di Dio. La Parola di Dio vuole fecondare, modificare, rinnovare la stretta di mano che avremmo da dare, il nostro sguardo su coloro che incontriamo, la nostra reazione alla fatica, il nostro sussulto di fronte al dolore, lo schiudersi della nostra gioia, mentre camminiamo per strada, mentre accudiamo al nostro lavoro, quando ci svegliamo e quando ci addormentiamo. Ascoltare, leggere, meditare la Parola; gustarla, amarla, celebrarla, viverla è l’itinerario su cui camminare nella prossima Quaresima. Certi che mettersi in ascolto della Sacra Scrittura ci fa sentire amati e ci fa capaci di amare. Ed è l’amore, che si declina nelle sue varie forme, il luogo per incarnare la Parola che si ascolta e cambia il cuore.
A tutti un saluto cordiale.
Don Nando e Don Augusto,
Proposte Quaresima 2016
L’Unità Pastorale S.Evasio-Buon Pastore offre, nel periodo quaresimale, alcune opportunità.
Mercoledi 10 febbraio: Rito delle Ceneri e iscrizione al cammino verso la Pasqua.
Buon Pastore ore 17: Solo Rito delle Ceneri; soprattutto per ragazzi
S.Evasio ore 18,30: per tutti
Buon Pastore ore 21: per tutti
Venerdi 26 febbraio
In S. Evasio per tutta l’Unità Pastorale: dalle 21 alle 22: Ascolto-Preghiera della Parola e celebrazione della Riconciliazione
Domenica delle palme 20 marzo
Buon Pastore al termine della Messa delle 10 e prima della Messa delle 11,15. S. Evasio ore 10,00. L’ulivo verrà consegnato solo a chi partecipa alla celebrazione.
Martedi 23 febbraio
Beato chi perdona per il Tuo amore: incontro con Gemma Capra (ved. Luigi Calabresi)
Chiesa di San Vitale
Martedi 1 marzo
I giovani delle Beatitudini: incontro con P. Ermes Ronchi.
Cattedrale
Martedi 8 marzo
Beati voi quando sarete perseguitati: incontro con il Vescovo Enrico.
Parrocchia Maria Immacolata
Martedi 15 marzo
Beato il giovane al quale è perdonato il peccato: Celebrazione penitenziale
Parrocchia Buon Pastore
Altre proposte per camminare verso Pasqua:
- Ogni domenica, fedeli all’Eucaristia.
- Potremmo decidere di non fare una spesa superflua; il corrispettivo potremmo condividerlo alla Caritas Buon Pastore o S. Evasio per alcuni progetti di sostegno a famiglie e persone in accertata difficoltà economica.
- Potrebbe essere il momento opportuno per riprendere il dialogo con una persona con cui siamo in conflitto o in difficoltà.