Domenica 4 Dic. - II Avvento
Ci prepariamo all’ascolto.
La scorsa domenica ci siamo chiesti cosa mai era successo prima del diluvio. La risposta di Matteo – un po’ diversa dalla lettura di Genesi – ci lasciava un po’ stupiti: niente era successo, una vita umana normalissima. In questa normalità, però, non c’era spazio per nient’altro: men che meno per un diluvio!
Nella sua incessante ricerca dell’uomo iniziata con la domanda/esclamazione al primo umano – Adamo, dove sei?! – Dio cerca uno spazio dentro il quale Adamo possa star bene in Sua compagnia e Dio star bene in compagnia di Adamo.
In questa IIa tappa di Avvento mi pare di intravedere questo spazio in quella distesa sconfinata di sassi e sabbia che sta tra l’Egitto/Babilonia e la Terra della Promessa. E’ il DESERTO, lo spazio in cui Dio – per voce dei profeti – ha educato il suo popolo a scoprire una Presenza; è lo spazio in cui Giovanni, l’ultimo dei profeti, vuole di nuovo educare il popolo a scoprire un’altra Presenza: il Promesso, il Messia ormai prossimo.
Il linguaggio di Matteo è molto intenso: per dire che Giovanni ha un annuncio importante da portare utilizza il verbo Kerusso che significa: annunciare con forza, portare un decreto da parte di un personaggio importante… Osea, invece, farà lo steso annuncio dicendo che Dio parla al suo cuore…
Questo spazio sconfinato di pietre e sabbia è indizio, immagine, simbolo del deserto dentro e fuori di noi. Il deserto è il luogo in cui Dio si nasconde, si rivela, parla al cuore… Il deserto diventa il luogo di prova della fede e di purificazione delle proprie infedeltà. Nel deserto imparo a fidarmi di Dio. La solitudine e la privazione del deserto fanno apprezzare l’essenzialità delle cose. Nel deserto imparo che la vita è suo dono e di questo dono Lui si prende cura. Il deserto è luogo di grazia e di incontro perché solo nel deserto io posso rendermi conto del mio peccato, dei miei limiti, delle mie fragilità, delle mie pretese di onnipotenza…Nel deserto scopro un Dio geloso di me. Dio trasforma il mio deserto in spazio di incontro. Il deserto è il luogo dove gli innamorati abbandonano per sempre le loro schiavitù per dirigersi verso la Terra della Sua e delle loro promesse.
Tutto questo può avvenire, solo se in questo spazio continua a risuonare la Parola: io cambio strada perché Dio è lì che mi cerca, sta contando i miei capelli che mi cadono… Allora tutti gli animali mortiferi che ci abitano, diventeranno animali con cui è bello condividere questo difficile cammino di deserto.
Dal libro del profeta Isaìa Is 11,1-10 (Apri la versione PDF) (Ascolta l'audiomessaggio)
In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La mucca e l'orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 71
R. Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace, finché non si spenga la luna.
E domini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri. R.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette
tutte le stirpi della terra. R.