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XXXI° DEDICAZIONE DEL BUON PASTORE

Dal libro dell’Apocalisse di Giovanni (Ap 21, 1-5) (Apri la versione PDF) (Ascolta il commento audio)

 E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:

«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».

E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». E soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e vere».

Salmo 22

Rit: Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!».

Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta. R.

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore. R.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. R.

 

Dalla prima Lettera ai Corinti (1Cor 3, 9-11-16-17)

Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà ben visibile: … Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

Dal Vangelo di Giovanni (2, 13-22)

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

MEDITAZIONE

Domenica prossima celebriamo il XXXI° anniversario della Dedicazione della nostra chiesa. Abbiamo scelto questa Parola: Ap 21, 1-5; Salmo 121/122; 1Cor 3, 9-17; Gv 2, 13-22. Perché ho scelto questi testi e qual è il loro contesto biblico?

Da sempre, in tutte le religioni, l’uomo ha cercato di individuare un luogo frequentato dalla divinità, un luogo diverso (cioè santo, sacro) dagli altri. In questo luogo ha poi costruito un edificio (tempio, una torre…) come sede, come dimora della divinità tra il suo popolo. Per gli antichi ebrei il luogo scelto è stato primariamente il monte: come non ricordare il Sinai, il monte delle due tavole?!  Venivano chiamati monti anche semplici rilievi: Calvario, Tabor…Ma è il Monte Sion che Dio ha scelto come il monte della sua presenza; e sul Monte Sion è sorta ad opera dell’uomo la Città Santa, Gerusalemme; e nella Città il popolo costruisce il tempio, dimora di Dio in mezzo al suo popolo.

Uno sviluppo. Quando il tempio è stato distrutto, Dio sceglie di stare in mezzo al suo popolo e va con lui in esilio a Babilonia, terra pagana, dunque luogo non santo. Un vero capovolgimento di tutta la riflessione teologia del tempo. Di fronte alla tragedia, l’uomo di fede anziché cambiare o abbandonare Dio, abbandona, cambia la sua idea di Dio!

Uno sviluppo ulteriore. Dunque Dio in mezzo al suo popolo non più nel tempio ma in un suo “legale rappresentante” – passi questo linguaggio – il Messia, uno scelto per essere il-Dio-con-noi. Siamo alla riflessione maturata con la venuta di Cristo; riascoltiamo Giovanni: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere: egli parlava del tempio del suo corpo. Questo luogo della presenza di Dio è l’uomo Gesù di Nazareth, riconosciuto nella fede come il Messia, cioè il Dio-con-noi.

Uno sviluppo ulteriore. E’ l’apostolo Paolo che parla: Non sapete che voi siete tempio di Dio?! Santo è il tempio di Dio che siete voi! I discepoli di Gesù diventano un tutt’uno con Lui.

2 Conclusioni
  1. Noi, dunque, siamo il vero tempio di Dio. Quando veniamo in chiesa, facciamo il segno della croce, ci inginocchiamo…Perché non facciamo altrettanto ogni volta che entriamo in relazione con un fratello, una sorella?! E’ più presenza di Dio – passi questo linguaggio – l’ostia o chi incontriamo?! Quando la domenica ci troviamo in questo tempio, segno del vero tempio, dov’è il “sacro”, il “santo”? E quando il lunedì sono in ufficio, in fabbrica, a scuola dov’è il sacro?! Dov’è Dio?!
  1. Quando noi ci troviamo insieme in questo tempio che noi abbiamo costruito tra le nostre case, e formiamo il Corpo di Cristo morto e risorto, diventiamo segno e memoria per tutta l’umanità che Dio continua a cercare l’uomo, che ci fidiamo delle promesse di Dio registrate in quel Libro – la Bibbia – che ascolteremo come luce e guida per il nostro cammino, come abbiamo fatto poco fa: E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.  Egli abiterà con loro. Dio finalmente ha trovato casa nella nostra umanità finalmente nuova. Chi è lo Sposo? Cosa significa? Dio cerca l’uomo per garantirgli che il mare finirà: “mare” nella Bibbia sta ad indicare il male, il limite umiliante, il dubbio paralizzante; finirà ogni guerra, l’ingiustizia…la morte non ci sarà più. Qui, questa nostra Assemblea è il segno del radicale rinnovamento del mondo attuale, già teatro di morte. Com’è la nostra fede?

Qui cerchiamo l’inizio e il compimento. Tra questi banchi, a questa Tavola, pian piano impariamo ad abbandonare le nostre follie, ad andare oltre il mare; impariamo a guardare al presente e al futuro: perché in questo tempio impariamo a conoscere, e a fidarci, del Dio-con-noi, che continua a fa storia con noi, che non è un fallito, ma il senso delle nostre VITE.