PREMESSA. Mi è stato chiesto di scrivere una riflessione su questa Festa. Partendo dal saluto di Elisabetta a Maria, ho cercato di rileggere il “SEGNO” della lotta tra il drago e la Donna come occasione per riflettere su quanto potremmo chiamare lotta spirituale.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (Ap 11,19;12,1-6.10) (Apri versione PDF)
Si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diadèmi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: “Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo”.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 44
R. Risplende la Regina, Signore, alla tua destra.
Figlie di re stanno tra le tue predilette;
alla tua destra la regina in ori di Ofir. R.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre. R.
Al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui. R.
Con lei le vergini compagne a te sono condotte;
guidate in gioia ed esultanza,
entrano insieme nel palazzo del re. R.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (1 Cor 15,20-26)
Fratelli, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.
Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza.
Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte.
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,39-56)
In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo.
Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore”.
Allora Maria disse:
“L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio;
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre”.
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
LA LOTTA SPIRITUALE
E’ vero che Dio ha detto?
La pagina dell’Apocalisse ci racconta una lotta, una lotta drammatica: tra un drago (l’impero Romano) e una donna (la Chiesa). La vittoria finale è della donna per la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo. Questa lotta è talmente dura, che comporta anche la persecuzione. A parte il fatto che in alcuni paesi di questa terra ancora la Chiesa è perseguitata, per il cristiano questa lotta non è fuori ma dentro di sè: i nostri veri nemici non sono fuori di noi, ma dentro di noi.
Un tempo si parlava di lotta spirituale; oggi questa espressione non la si usa più, si usano altre parole, ma la sostanza non cambia. Eppure è un vero e proprio conflitto che ci accompagna tutta la vita. In cosa consiste?
La grande lotta è tra quello che penso io, il Dio che ho in mente io e la paura di accogliere Cristo, il Dio che Lui mi ha rivelato, e fidarmi di Lui e del suo Vangelo. Io la penso in un modo, il Vangelo in un altro: di qui nasce la paura a fidarmi ed affidarmi. Fossi sicuro che Dio c’è, mi ha mandato Gesù a parlarmi di Lui, sarei disposto a fare chissà cosa. Ma chi mi garantisce che è proprio così? E se poi non è vero niente?!
Questa lotta è iniziata con il primo uomo: «E’ vero che Dio ha detto?». Questa domanda non l’ha rivolta il serpente ad Eva, perché i serpenti non parlano; è la mia paura, questa voce che parla nelle profondità più profonde dell’uomo…
Due osservazioni
- Questa lotta ci accompagna per tutta la vita. Anche noi, come la Donna dell’Apocalisse, in questa lotta, la lotta della fede, riusciremo ad essere vincitori solo in compagnia di Cristo, se ci innamoreremo di Lui, della sua Parola, ma specialmente della sua vita. Io sono talmente abituato ad ascoltare la sua Parola, la mia frequentazione con Lui è tale che quando debbo fare una scelta importante, nei momenti apparentemente senza via d’uscita, mi viene spontaneo sentirmelo vicino, amico, e scegliere con Lui, come Lui seguirebbe. (esempio del figlio educato bene dai genitori, nelle scelte che farà nella vita sempre terrà presente la loro vita-insegnamento).
- Elisabetta dice a Maria: Beata colei che ha creduto, si è fidata e in questo modo Dio ha portato a compimento il suo progetto di salvezza, la sua vittoria anche sulla morte. E Maria concluderà il suo incontro con Elisabetta con il Magnificat: quante lotte vengono ricordate nel Magnificat, tutte portate a compimento perché qualcuno si è fidato di Dio!
Conclusione
Siamo in pieno ferragosto: tempo di ferie, di vacanze, di riposo e con tantissimi problemi; e siamo invitati a contemplare in Maria il tempo del riposo definitivo, della salvezza, del cielo… Ci chiediamo: quale è la fatica più grossa per l’uomo, quella che dura tutta la vita? Il Lavoro? La famiglia? (per me: la Parrocchia?), la salute? Secondo me è conservare la fede fino alla fine! Di questo parere è anche l’Apostolo Paolo alla fine ormai della sua vita; scrivendo al suo amico Vescovo Timoteo dice: Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede (2 Tm 4, 6-7). Quanto mi piacerebbe che si potesse scrivere anche sulla mia lapide. Cosa c’è di più bello che poter dire di una persona: un vero uomo, una vera donna, fedele a Cristo sempre, anche nei momenti più difficili, fino in fondo! Buon Ferragosto!!!