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Riletture del Vangelo di Don Nando

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Dal libro del profeta Isaìa (Is 42,1-4.6-7) (Apri la versione PDF)

Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

Parola di Dio

Salmo (Sal 28)

R: Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.

Dal libro del Siràcide [24, 1-4.12-16] (Apri la versione PDF)

La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora».

Salmo 147

R. Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce. R.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R.

Dal libro del Siràcide 3, 3-7.14-17a (NV) [gr. 3, 2-6.12-14] (Apri la versione PDF)

Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà
e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita.
Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrà a lungo,
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,
otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.

SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 127 (128)

R. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa. R.

Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R.

A mo’ di introduzione…E’ interessante: Matteo sembra esprimere il valore di una giustizia che in realtà non corrisponde con l’idea di giusto che noi possiamo avere. Giuseppe viene detto Giusto, benché, meglio, proprio per il fatto che non fa quello che dice la Torah e non manda via Maria. Se giusto è colui che rispetta la Toràh, qui Giuseppe non la rispetta per niente!  Con leggera ironia Matteo dice: Siccome era giusto non rimandò Maria…!?! Ma la giustizia di Giuseppe sta nell’andare oltre, cioè al cuore della legge. Anche con Zaccaria ed Elisabetta avviene lo stesso passaggio “assurdo”. Infatti tutti e due vengono detti sterili, tutti e due non hanno figli, sapendo quello che significa per l’AT non avere figli: figlio è la benedizione e la sterilità è la maledizione. Eppure Elisabetta e Zaccaria vengono detti giusti. Probabilmente la loro giustizia sta nell’attesa…

Dal libro del profeta Isaìa (Is 7,10-14) (Apri la versione PDF)

In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».

Salmo Responsoriale (Dal Salmo 23)

R. Ecco, viene il Signore, re della gloria

Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito. R.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. R.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.

Mi preparo all’ascolto. Matteo – sostiamo qui – continua a raccontare del Battista. Giovanni è prigioniero di Erode nel carcere del Macheronte. Dalla prigione sente parlare del Cugino di cui aveva preannunciato l’imminente arrivo. Ora, però, è incerto se sia veramente lui il Messia atteso. Un tempo sembrava molto più sicuro. Ma nel carcere, la sicurezza diventa domanda fatta giungere all’Interessato attraverso i suoi discepoli: «Sei tu…?!”». Matteo diventa il testimone di una lunga e faticosa riflessione maturata all’interno della sua comunità la quale, “prigioniera” di dubbi e interrogativi, cerca di maturare una fede pasquale tutt’altro che scontata.

E la risposta – dopo una lunga serie di domande – diventa addirittura un enigma. Infatti Gesù (Matteo?!) cita Is 35 (Lettura di oggi) e cita anche Is 61, a conferma che Lui, Gesù, è veramente il Messia atteso, ma nella sua risposta tralascia un particolare fondamentale per il dubbio di Giovanni: Isaia cita, tra le opere del Messia, la liberazione dei prigionieri… Ma Gesù non fa assolutamente cenno a questa liberazione… Perché? E’ il dubbio totale!!! Dio è solito fare così: Se tu gli fai una domanda Lui, prima o poi, ti risponde, ma con un’altra domanda…

Dal libro del profeta Isaìa Is 35,1-6.8.10 (Apri la versione PDF)

Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore:

«Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.

Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa.

Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 145

R. Vieni, Signore, a salvarci.

Oppure:

R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.