…scriverò la mia Toràh sul loro cuore [Ger 31,22.31-34] (Apri la versione PDF)
Chi ci separerà dal suo amore? La tribolazione, forse la spada?
Né morte o vita ci separerà dall’amore in Cristo Signore.
Chi ci separerà dalla sua pace? La persecuzione, forse il dolore?
Nessun potere ci separerà da Colui che è morto per noi.
Chi ci separerà dalla sua gioia? Chi potrà strapparci il suo perdono?
Nessun al mondo ci allontanerà dalla vita in Cristo Signore.
Dal Libro di Geremia (31, 13.31-34)
Fino a quando vagabonderai, o figlia ribelle,
poiché il Signore Dio ha creato una cosa nuova sulla terra:
la femmina corteggerà l’uomo.
Ecco, stanno per arrivare giorni – oracolo del Signore Dio –
e stipulerò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda,
una Alleanza Nuova, non come
l’alleanza mia che loro ruppero,
io, loro Padrone per loro – Oracolo del Signore Dio – .
Poiché questa è l’Alleanza che io stipulerò dopo quei giorni
con la Casa d’Israele – oracolo del Signore Dio –:
porrò la mia Torah – la mia spiegazione – in mezzo a loro
e la scriverò sul loro cuore
e sarò per loro come Dio e loro saranno per me come popolo
e non insegneranno più ognuno al suo prossimo
e ognuno al suo fratello: «Conoscete il Signore Dio»,
poiché tutti loro conosceranno me,
dal più piccolo fino al più grande fra loro – oracolo del Signore Dio –
poiché perdonerò le loro iniquità
e il loro peccato non ricorderò più.
Meditazione silenziosa
Giunti ormai al termine della Quaresima, il Profeta ci invita a domandarci: come stiamo vivendo l’alleanza, il rapporto con Dio e tra di noi? Dio aveva dato le Dieci Parole sul Sinai avvertendo così: Io sono il Signore tuo Dio che ti vuole liberare dalla schiavitù: vuoi restare libero? Ma può l’uomo cambiare pelle? – si chiede Geremia – può l’uomo smettere di camminare per sentieri di morte? No! Nel momento più doloroso e difficile della sua vita (e di quella di Gerusalemme) ha la capacità di andare oltre la situazione del momento. Geremia ha sperimentato nella propria esistenza il fallimento della “antica alleanza” basata sulla Legge.
Guida
È una costante: tutte le volte che Dio stipula una alleanza con il suo popolo, il suo popolo la rompe: proprio mentre Dio fa alleanza con il popolo dando le Tavole a Mosè sul Monte, il popolo ai piedi del Monte fa alleanza con il vitello d’oro.
Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna, disse ad Aronne: «Facci un dio che cammini alla nostra testa». Allora Aronne ricevette dell’oro dalle loro mani e lo fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto!»
Allora il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto». Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall’altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole. Quando si fu avvicinato all’accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l’ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna.
Meditazione silenziosa
Il rapporto tra Dio e noi regolamentato dalle “norme” scritte sulle tavole, dunque, non è stato sufficiente per un cambiamento del popolo. Il popolo ha rifiutato Dio e la sua alleanza! Che Dio abbia dato la legge al Sinai è servito a poco! Nel dramma in cui il profeta ha la consapevolezza di un “fallimento di Dio stesso” nasce l’illuminazione verso la novità: in questa nube oscura c’è la rivelazione profetica di una “Nuova Alleanza”. Al rapporto uomo-Dio letto con immagini di tipo “legale”, un po’ “esteriore” del Sinai, ora si sostituisce una relazione basata sul “cuore”, cioè sulla persona, sulla intimità e la comunione. Alle tavole di pietra subentreranno le tavole di carne del cuore umano.
Rit. Benedici il Signore, anima mia
quant’è in me benedica il suo nome
non dimenticherò tutti i tuoi benefici
benedici il Signore, anima mia.
Lui perdona tutte le tue colpe e ti salva della morte
Ti corona di grazia e ti sazia e sazia di beni
nella tua giovinezza. Rit.
Il Signore agisce con giustizia con amore verso i poveri
Rivelò a Mosè le sue vie, ad Israele
le sue grandi opere. Rit.
Come dista oriente da occidente allontana le tue colpe
perché sa che di polvere siam tutti noi plasmati
come l’erba i nostri giorni. Rit.
Meditiamo insieme
Voce: Ecco, stanno per arrivare Giorni…
Giorni di una Alleanza Nuova.
Assemblea: I nostri giorni, Signore, passano ogni giorno…
non avvertiamo la tua Presenza tra noi.
V. Ecco, verranno Giorni Nuovi, mai visti prima,
un’Alleanza Nuova, con voi, con i Vostri Figli dopo di voi.
A. Signore, abbiamo bisogno della tua Novità;
abbiamo bisogno della tua consolazione.
V. L’alleanza che stipulai con i vostri padri e con voi
quando la mia mano afferrò la vostra mano
per farvi uscire dalla terra d’Egitto
l’avete da tempo dimenticata…
A. Signore, ricordati che tutti noi
siamo plasmati di polvere.
V. Le mie Parole non saranno più leggi per voi,
saranno un invito, saranno una spiegazione,
per una vita bella e buona.
A. Apri il nostro cuore, Signore,
all’ascolto della Tua Parola.
V. Io parlerò al cuore di ciascuno e ciascuna di voi,
scriverò le mie Parole sul vostro cuore.
Scritte su tavole di pietra – l’ho capito –
non sono servite a molto.
A. Apri il nostro cuore, Signore, all’ascolto della tua Parola…
… come ai due di Emmaus, fa’ ardere il nostro cuore
spesso lento e pesante per la stanchezza.
Guida
Geremia, per esprimere tutta la novità della Parola scritta sul cuore, ricorre ad una immagine impensata per quella comunità senza speranza:
Fino a quando vagabonderai, o figlia ribelle,
poiché il Signore Dio ha creato una cosa nuova sulla terra:
la femmina corteggerà l’uomo.
Guidami, Signore, donami, il tuo Spirito,
perché mi conduca alla tua Novità.
Nell’immagine sponsale donna – uomo
Tu ci parli di amore, di fedeltà.
Nell’immagine della donna e dell’uomo,
Tu ci riveli un tipo di relazione
che non può essere codificato in una legge.
La novità sta proprio qui:
Tu da sempre vai cercando il tuo popolo,
lo vai corteggiando
come l’innamorato corteggia l’innamorata,
ma ora sta succedendo qualcosa mai avvenuta prima:
sarà la donna – cioè il popolo –
che finalmente corteggerà Te.
Guida
Nel Cantico dei Cantici troviamo l’immagine della donna – Israele – che va a cercare l’Amato – Dio – incurante del buio, della notte, dei pericoli e solo quando l’ha trovato trova pace.
Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l’amore dell’anima mia;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi alzerò e farò il giro della città
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l’amore dell’anima mia.
L’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città:
«Avete visto l’amore dell’anima mia?».
Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l’amore dell’anima mia.
Lo strinsi forte e non lo lascerò… (Ct 3, 1-4)
Mi hanno sempre raccontato, Signore,
che Tu vai in cerca dell’uomo
con cui fare alleanza: ma l’uomo è solito fuggire via da Te,
non riesce a fidarsi di Te, delle tue promesse.
Nemmeno di Tuo Figlio ci siamo fidati…
A quale novità ci chiami!
Noi in cerca di te.
Rit. Il nostro sguardo è rivolto a Te, Signore:
non nasconderci il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!». Rit.
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi. Rit.
Non abbandonarmi, Dio della mia salvezza,
Mostrami, Signore, la tua via,
guidami sul retto cammino,
perché mi tendono insidie. Rit.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. Rit.
Io ti cerco, Signore
come l’acqua sorgente,
come fresca rugiada
per la terra riarsa.
Il tuo sguardo mi accoglie,
Tu sai tutto di me
e ridesti la fonte
della vita che è in me.
Rit. Il nostro sguardo è rivolto a Te, Signore:
non nasconderci il tuo volto.
Guida
Geremia annuncia che la Nuova Alleanza consisterà nel perdono dei peccati. Perdono non è la “cancellazione” di qualcosa che c’è, non è come “lasciar correre” una situazione di peccato. L’intervento di Dio che perdona è un intervento creatore: Dio cambia il cuore del peccatore nel senso che lo rende cosciente del male che lo abita e, come diceva un bambino a catechismo, il cuore nuovo fa diventare buono il cattivo. Nuova creazione, nuovo umanesimo: Io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo.
Riconciliazione
Chi desidera, è invitato a compiere un semplice gesto: confidare al presbitero un motivo per cui ringraziare il Signore e un motivo per cui chiedere perdono.
******Meditazione durante la riconciliazione personale******
Le Parole scritte sulle tavole erano una realtà esterna, che l’uomo riceveva da Dio, scolpite su una pietra, tramite un mediatore, Mosè. Ma l’uomo, nella storia, non fu capace di essere fedele a queste Parole. Cosa fa Dio? Quattro sono le caratteristiche della nuova alleanza: Porrò le mie Parole nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato.
Bisogna cioè cercare di sostituire le proprie attese umane con quelle che si basano sulla Parola di Dio. Questa capacità si chiama Fede. Dio prepara all’uomo un futuro di pace e salvezza. Ma per comprenderlo l’uomo deve essere capace di rinunciare ad una pace e ad una salvezza ingannatrici.
Soprattutto Geremia è l’annunciatore della speranza, della ricostruzione, del futuro luminoso di Israele, della nuova alleanza che deve essere scritta nel cuore dell’uomo.
È l’esperienza dell’alleanza definitiva, promessa di misericordia e perdono. Geremia preannuncia una conoscenza di Dio non più attraverso la mediazione di suggerimenti/comandi esterni, ma attraverso l’esperienza interiore: la conoscenza di Dio entra nel cuore dell’uomo. Questo non esclude l’importanza di seguire le indicazioni di una disciplina, ma ci ricorda che
innanzitutto c’è il nostro rapporto personale con Dio. Questa è la grande soluzione di Dio: entrare nel cuore dell’uomo, nell’interno della sua vita, di tutto il suo essere, affinché l’uomo non possa più rifiutarlo, respingerlo, abbandonarlo, ma si apra a Lui suscitando nell’uomo il desiderio di adesione e della fede.
Dio cessa di essere l’altro, l’ostacolo. Non perché l’uomo cambia la sua tendenza innata, ma perché Dio cambia il suo modo di rapportarsi all’uomo: gli parla!
Dio cessa di essere l’altro, l’ostacolo. Non perché l’uomo cambia la sua tendenza innata, ma perché Dio viene verso di lui e annulla, di sua iniziativa, l’inimicizia. Ecco allora la novità della nuova alleanza annunciata dal Profeta Geremia: nella persona di Gesù, Dio suscita nell’uomo un altro uomo che ama Dio e fa volentieri le cose che egli gli propone. Gesù mette sotto gli occhi dell’uomo tutto ciò che Dio Padre è stato capace di fare per lui. “Non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia” (Rm 6,14; Gv 1, 17). Dall’uomo vecchio all’uomo nuovo: ecco quello che Dio ha voluto dire attraverso Geremia, un passaggio necessario da compiere.
Non dobbiamo parlare di una legge/spiegazione nuova, si deve parlare di un uomo nuovo, reso capace dall’intervento di Dio di osservare la proposta di Dio proprio perché scritta nell’intimo del suo cuore.
L’alleanza affonda le sue radici nella creazione stessa. Nella decisione: Facciamo l’uomo a nostra Immagine (Gen 1,26), è il progetto di Dio di fare dell’uomo un suo interlocutore e un amico. Ma Dio non lo abbandonò in potere della morte Dio rincorre l’uomo peccatore per perdonarlo.
Questa alleanza non è un patto bilaterale, come avviene tra gli uomini. Nulla di tutto questo nell’alleanza di Dio; alla sua base non c’è mai la paura o il bisogno, bensì l’amicizia. L’alleanza che Dio offre è un dono.
È fondamentale ripetere una costante, è una nota dolente e drammatica che nella Bibbia accompagna tutti i discorsi sull’alleanza: l’alleanza è perennemente in crisi per l’infedeltà dell’uomo, il popolo non regge il passo con Dio e cammina zoppicando, come dice il profeta Elia: non fa che ricadere nei suoi idoli o cercare alleati umani. Sotto la guida dei profeti, Israele è condotto a una comprensione più interiore dell’alleanza: (cfr. 1Sam 18, 21).
San Paolo ricorre ad un linguaggio quanto mai illuminante quando chiama la comunità della nuova alleanza – e dunque ciascuno e ciascuna di noi – una
“lettera di Cristo, composta non con inchiostro,
ma con lo Spirito del Dio vivente
non su tavole di pietra
ma sulle tavole di carne dei cuori” (2Cor 3,3).
Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore
Di trovare te, di stare insieme a Te
Unico riferimento del mio andare
Unica ragione Tu, unico sostegno Tu
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Anche il cielo gira intorno e non ha pace
Ma c'è un punto fermo è quella stella là
La stella polare è fissa ed è la sola
La stella polare tu, la stella sicura Tu
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te
E poi non importa il come, il dove e il se.
Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore
Il significato allora sarai Tu
Quello che farò sarà soltanto amore
Unico sostegno tu, la stella polare Tu
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te
E poi non importa il come, il dove e il se.
Saluto finale
V. Io continuerò a parlare al cuore di ciascuno e ciascuna di voi,
scriverò le mie Parole sul vostro cuore.
Scritte su tavole di pietra – l’ho capito –
non sono servite a molto.
A. Apri il nostro cuore, Signore, all’ascolto della tua Parola…
… come ai due di Emmaus, fa’ ardere il nostro cuore
spesso lento e pesante per la stanchezza.
V. Vi attendo ogni Ottavo Giorno per Celebrare con voi
la Nuova e Definitiva Alleanza inaugurata a Pasqua:
raccolti in Assemblea, mangiando lo stesso Pane.
A. Grazie, Signore, per il tuo rinnovato invito.
Perché spesso è solo un andare a Messa…
E quando esco, nel mio “cuore”
non riesco a leggere alcuna tua Parola??!!
Chi ci separerà dal suo amore? La tribolazione, forse la spada?
Né morte o vita ci separerà dall’amore in Cristo Signore.
Chi ci separerà dalla sua pace? La persecuzione, forse il dolore?
Nessun potere ci separerà da Colui che è morto per noi.
Chi ci separerà dalla sua gioia? Chi potrà strapparci il suo perdono?
Nessun al mondo ci allontanerà dalla vita in Cristo Signore.
[Consegna del segno
Benedizione]