GIOVEDI’ SANTO (Apri la versione PDF)
La famiglia si riunisce intorno alla tavola.
Su una sedia intorno al tavolo si può mettere un catino con dell’acqua e un grembiule.
Sopra al tavolo, un pane e una caraffa con un po’ di vino.
Mamma: Nella sera di questo giorno, il Signore Gesù si è manifestato come Servo di Dio e ha lavato i piedi a suoi discepoli. Nella sera di questo giorno, il Signore Gesù ha lasciato nell’eucarestia il memoriale della nuova alleanza nella sua vita donata per noi. Nella sera di questo giorno, il Signore Gesù ci ha lasciato il suo comandamento nuovo affinché viviamo come suoi discepoli.
Papà: Siamo riuniti nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo per ascoltare la testimonianza degli apostoli. Essi ci hanno trasmesso ciò che hanno ricevuto dal Signore, ciò che hanno udito e visto, ciò che hanno contemplato e che le loro mani hanno toccato: la vita e l’amore di Dio pienamente manifestati e donati a noi in Gesù di Nazareth.
Tutti: Dio nostro Padre,
che nel tuo Figlio Gesù hai compiuto l’alleanza nuova e definitiva,
manda su di noi il tuo Santo Spirito,
perché possiamo accogliere, vivere e comprendere il mistero del tuo amore
rivelato a noi in Cristo, nostro unico Signore. Amen.
Mamma: Ascoltiamo il racconto dell’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli,
come scrive l’evangelista Matteo al capitolo 26.
Papà: Il primo giorno degli azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero:
«Dove vuoi che ti prepariamo la Pasqua?»
Figli: Perché festeggiavano la Pasqua?
Mamma: Per ricordare la notte in cui Dio liberò i figli di Israele dalla schiavitù dell’Egitto:
in quella notte essi mangiarono l’agnello, ma non ci fu il tempo di far lievitare il pane.
Per ordine di Dio partirono, furono liberati e Dio fu con loro per tutto il cammino.
Papà: Gesù disse ai discepoli: «Andate in città dal tale e ditegli:
"Il Maestro dice: 'Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te, con i miei discepoli'"».
E i discepoli fecero come Gesù aveva loro ordinato e prepararono la Pasqua.
Figli: E dov’è l’agnello pasquale?
Mamma: Per noi, è Gesù il vero Agnello della Pasqua:
lui ha dato la sua vita per noi, per rivelarci fino a che punto Dio ci ama,
per liberarci dall’egoismo ed essere con noi per tutto il nostro cammino.
Papà: Mentre mangiavano, Gesù prese del pane
e, dopo aver detto la benedizione,
lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo:
«Prendete, mangiate, questo è il mio corpo».
Figli: Perché Gesù ha spezzato il pane e lo ha dato ai discepoli?
Mamma: Quel pezzo di pane è il segno della vita intera di Gesù,
che lui ha condiviso e donato ai discepoli, a tutti noi.
Papà: Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo:
«Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza,
il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati.
Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna,
fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».
Figli: Perché quelle parole sul vino?
Mamma: Gesù sapeva che sarebbe stato ucciso e il suo sangue sparso.
Gli uomini non hanno capito
che lui è venuto a realizzare l’alleanza nuova e definitiva di Dio
e a portare il suo perdono.
Gesù è venuto per donarci la vita in abbondanza e la gioia piena in lui:
è Lui il vino nuovo per la festa della vita.
Tutti: Tu, Gesù, sei l’Agnello della Pasqua.
Tu, Gesù, sei il Pane del cammino,
Tu, Gesù, come Servo doni la vita,
Tu sei il Signore, sei il Salvatore.
Papà: L’evangelista Giovanni, al capitolo 13 narra l’ultima cena di Gesù coi suoi discepoli e ci racconta un gesto che racchiude il significato di tutta la vita di Cristo: Gesù si mise il grembiule e lavò i piedi ai suoi discepoli. Quale stupore! Gesù che è il Maestro, il Signore, il Rabbi si è fatto l’ultimo dei servitori. Ascoltiamo alcuni passaggi di questo racconto.
Mamma: Prima della festa di Pasqua, Gesù,
sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre,
avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Figli: Gesù, tu vieni a noi come servo
tu ci ami fino alla fine.
Mamma: Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani
e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,
si alzò da tavola, depose le vesti,
prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita.
Poi versò dell’acqua nel catino
e cominciò a lavare i piedi dei discepoli
e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Figli: Gesù, tu vieni a noi come servo
tu non disprezzi i nostri piedi sporchi.
Mamma: Venne dunque da Simon Pietro
e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo».
Figli: Gesù, tu vieni a noi come servo
tu lavi i piedi anche a me?
Mamma: Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti,
sedette di nuovo e disse loro:
«Capite quello che ho fatto per voi?»
Figli:Gesù, tu vieni a noi come servo
noi non capiamo quello che tu hai fatto per noi.
Mamma: E disse: «Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi,
anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Figli: Gesù, tu vieni a noi come servo
tu ci hai dato l’esempio
perché come hai fatto tu, facciamo anche noi.
Tutti: Tu, Gesù, sei l’Agnello della Pasqua.
Tu, Gesù, sei il Pane del cammino,
Tu, Gesù, come Servo doni la vita,
Tu sei il Signore, sei il Salvatore.
Segue una breve meditazione che, se opportuno, si può leggere durante una pausa di silenzio
Questa è la sera dei grandi Memoriali. Sono gesti umanissimi: mangiare l’agnello, spezzare il pane, lavare i piedi. Ma per noi questo non è un ripetere dei gesti che semplicemente ci ricordano eventi passati; è per noi il modo di sentirci contemporanei di questi eventi, “attori” di questi eventi. Questo significa celebrare il memoriale.
Noi siamo un popolo in Esodo: dall’Egitto, simbolo di morte e di schiavitù, verso la Terra che attendiamo per promessa. Cristo ci permette di fare questo Esodo, questa Pasqua: Lui è l’Agnello, pane spezzato, calice versato, in ginocchio davanti a me per lavarmi i piedi. Questa sera noi anticipiamo quanto celebreremo nel resto di questi tre giorni: perché la vera Pasqua, il vero Esodo, la vera Vita sta proprio qui: farsi pane spezzato, lavare i piedi.
(don Nando Bonati)
In base alle persone presenti, si valuterà se leggere insieme o individualmente
la preghiera di contemplazione e/o le invocazioni di seguito indicate.
Papà o mamma: Ringraziamo il Signore che ci ha donato la sua parola
e rispondiamo a Lui con la preghiera.
Spirito Santo, conduci anche noi, in quest’ora, nel Cenacolo
dove Gesù celebra la sua Ultima Cena con i suoi discepoli.
Questa è la sera dei grandi memoriali: il pane spezzato, il calice della benedizione,
i piedi lavati e Tu, Gesù Signore e Maestro, che ci raccomandi:
Ogni volta che farete questo, fatelo in memoria di me.
È anche la sera dei grandi tradimenti: Giuda, Pietro, tutti che fuggono…
Ma questo per te non è un buon motivo per fermarti:
come avrebbero potuto capire quello che stavi facendo?!
Questo è per noi il primo dei Tre Giorni della Pasqua;
in questi memoriali che ci lasci in questa sera, Tu hai voluto riassumere la tua vita
e anticipare il valore della tua morte che di lì a poco avresti attraversato.
Noi ci sentiamo ancora come i discepoli, per questo mentre rendiamo grazie
la nostra preghiera si fa supplica: La luce della Pasqua per noi è troppo sfolgorante…
Non abbandonarci, Signore, nelle nostre notti.
Papà o mamma: Preghiamo ancora il Signore:
Rit. Tu sei Pane del cammino, Tu Agnello della Pasqua,
Come Servo doni la vita, Tu Signore e Salvator.
«Prendete e mangiate»:
Un solo pane, Signore, ci hai donato per la nostra fame,
un solo vino, Signore, ci hai donato per la nostra festa,
Tu continui oggi a lavare i miei piedi,
continui ad amare ognuno di noi fino alla fine. Rit.
«Quello che ho fatto io fatelo anche voi»:
che cosa ci inviti a fare, Signore?
Il pane spezzato? I piedi lavati? La vita offerta?
Illuminaci perché, guardando a Te,
ti seguiamo come discepoli fino al tuo ritorno. Rit.
Papà o mamma: Preghiamo insieme con le parole che Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Papà: Signore del mondo
tutto tu hai messo nelle mani di tuo Figlio Gesù
ed egli ha compiuto la tua volontà
deponendo la vita per coloro che gli hai affidato:
nel mistero della sua Pasqua
fa’ passare gli uomini dalle tenebre alla luce,
dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita
perché tu ci ami nei secoli dei secoli.
Tutti: Amen.
Papà: Il Signore ci benedica, lui che è Padre, e Figlio e Spirito santo.
Tutti: Amen!