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Riletture del Vangelo di Don Nando

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Dagli Atti degli Apostoli (At 2,14.36-41) (Apri la versione PDF)

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

Salmo (Sal 22)

Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia. R.

Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. R.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.

PREMESSA: DOVE INCONTRO OGGI IL MAESTRO? Questo mi sembra uno dei fuochi di tutto il misterioso racconto di Luca. In particolare vorrei sottolineare il Terzo elemento: la Comunità. In preparazione alla Celebrazione di Domenica prossima (30 aprile) giovedì sera (27 aprile, alle 21) vivremo la Veglia conclusiva con i gruppi che in questi due anni hanno studiato il Vangelo di Luca.

Dagli Atti degli Apostoli (At 2,14.22-33) (Apri la versione PDF)

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.

Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.

Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”.

Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)

Rit: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.

Dagli Atti degli Apostoli (At 2,42-47) (Apri la versione PDF)

Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.

Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.

Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.

Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.

Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.

Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)

Rit: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». R.

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze. R.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.

LA PASQUA DI GESU’ NEL VANGELO DI MATTEO [Matteo 26-28]

MORTE (Apri la versione PDF)

Questi tre capitoli, probabilmente la prima stesura del Vangelo, sono la chiave di lettura di tutto il Vangelo. I discepoli che avevano abbandonato tutto per seguire Gesù, adesso abbandonano il Maestro. Gesù entra nel dramma della Passione completamente solo; non è rimasto nemmeno un discepolo da giustificare quanto sta facendo. Sembra proprio che nulla abbia senso.

Da cosa si capisce che Gesù è Figlio di Dio? Da quello che vedono i testimoni oculari? E cosa vedono i testimoni oculari? Vedono uno che muore nel completo fallimento della sua missione. Eppure proprio dal “come” vive questi ultimi momenti che lo portano alla morte, chi vede arriva a convincersi chi è realmente quell’uomo:

  • A partire da Giuda: «Ho peccato, tradendo il sangue innocente (giusto)». (Mt 27,4)
  • Poi la moglie di Pilato: «Nulla vi sia fra te (Pilato) e questo giusto». (Mt 27, 19).
  • Infine il centurione: «Davvero costui era Figlio di Dio». (Mt 27, 54).

Cosa vedevano? Un interrogato, un condannato, un maledetto appeso ad una croce (Deut.21,23). Perchè l’unica cosa che si può vedere – e l’hanno vista in tanti! – è il Crocifisso. Con la morte si entra già negli ultimi tempi. La morte di Gesù volta pagina: dai sepolcri escono i morti (Mt 27, 52ss). Con la morte hai distrutto la morte (cfr. Anafora II). La vera consolazione umana per noi è questa: Gesù condivide la nostra morte; questa è per noi la salvezza,

La Risurrezione è la celebrazione, la Festa per una Salvezza già avvenuta. Prima del racconto della Risurrezione, infatti, Matteo ci dice dove è avvenuta la liberazione dalla morte: «...le tombe si aprirono e molti corpi dei santi che vi giacevano risuscitarono, infatti dopo la risurrezione (ma non sì è ancora parlato della sua risurrezione!!!) di lui uscirono dalle tombe (Mt 27. 52-23). La Risurrezione di Gesù è narrata dopo, al capitolo 28!!!

Da dove, dunque, si capisce che Gesù è Figlio di Dio? Dalla sua umanità, dal modo con cui muore! La professione di fede è alla morte! Dopo incominciano i problemi dell’incredulità. Se voglio vedere qualcosa che supporti la mia fede, debbo guardare alla sua vita e, specialmente, alla sua morte. Dopo, ogni altra pretesa di vedere per credere, non fa più parte della fede cristiana, della fede nel Nazzareno.

RISURREZIONE

Con particolari diversi, tutti gli evangelisti cercano di raccontare la Risurrezione. Il risultato è la paura: la Risurrezione non dà pace, sconvolge! Occorre ancora l’invito a non temere (Mt 28, 5). La risurrezione è narrata come una teofania; cambiano i linguaggi, deve cambiare il nostro modo di approccio a questi testi.

L’annuncio è essenziale: Il Crocifisso è risorto, è vivo! Mentre la vita e la morte hanno testimoni oculari, la Risurrezione è affidata ad un annuncio; la Risurrezione è un evento che può essere solo annunciato. E questo incarico viene affidato a delle donne. La fede cristiana si fonda sulla testimonianza di chi non poteva testimoniare! Il diritto ebraico del tempo, a riguardo, è molto chiaro! La fede cristiana fondata sull’improbabile. La fede cristiana è esperienza che nasce nel segno della debolezza. La risurrezione non è una rivincita sulla morte, sulla debolezza. La Risurrezione è conferma del Padre che quella è la strada su cui l’umano deve transitare. Quell’attraversamento è il battesimo: una volta celebrato nel “segno”, lo si celebra per tutta la vita!

Riflettiamo un attimo. Cosa debbono annunciare le donne? Che hanno avuto una visione di angeli: figuriamoci??!! E viene raccomandato di dire agli apostoli di andare in Galilea. Perché? E’ l’inizio di tutta la storia: è là che Gesù ha incontrato i discepoli una prima volta; lungo il suo lago li aveva chiamati una prima volta. E’ quindi un invito a ricominciare, un invito a ripensare a quella storia alla luce degli ultimi eventi (quelli, appunto, narrati nei capp. 26-28). Come dire: solo chi ha un motivo serio per morire, ha pure un motivo serio per vivere una vita degna.

Premessa: non è certamente possibile proporre in questa sede una presentazione completa del racconto della Passione in Matteo. Mi sono limitato a due suggerimenti: [1] Raccordo tra Isaia e Matteo e [2] il rinnegamento di Pietro: poche note, credo sufficienti per farci entrare nel “mistero” del ricordo della Parola-Evento da cui nasce la possibilità della fede.

Dal libro del profeta Isaìa (Is 50,4-7) (Apri versione PDF)

Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso.

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.

Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.

Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 21)

Rit: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!». R.

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa. R.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto. R.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele. R.